“All You Can Eat”

Eccellente campionario socio-antropologico, al Sushi “ol-iu-chen-it” di recente apertura in zona industriale.
Personale, cino-giappo-indonesian-korean-papuanese (ma ne ho beccato qualcuno proveniente dai bastioni di Orione) con accento asiatico-burino-calabrese, che ti accompagnano a tavolini più piccoli delle ciotole che a nastro scorrono attorno.

Al tavolo ovest, premio della critica “Paturnia Asciugatutto” con menzione d’onore. Tipica impiegata frustrata, più acida di una zitella con la gastrite, che ad alta voce e senza soluzione di continuità, snocciola giù due ore ininterrotte di critiche a 360° su ogni forma vivente – vegetale o animale – da lei incontrata in ufficio. «E la Tiziana che non sa fare la bolla da venti colli, e Luca che arriva in ritardo e Longhi che è volgare». Roba da rincoglionire anche un ficus benjamin in un convincente tentativo di ridefinire il concetto stesso di: “rottura di coglioni”!

Tavolo sud al bancone: puttanone sessantenne modello “crediciancora”, strizzata in vestitino bianco Dixan con effetto Formaggella della Mazzoleni in offerta a € 10.99 al kg all’Esselunga. All’interno camicino con maniche a sbuffo e scarpe in tinta rosso scarlatto in stile “Doroty del Mago di OZ”, per la serie “forse è un po’ tardi per fare la vacca, batti il tacco e vola via! Sola andata”.

All’entrata, “motociclista-dentro”, ma soprattutto “motociclista-fuori”. Giubbotto di puro artigianato napoletano, in simil-pelle tarocco della dainese, Jeans finto consumati da lavaggio aggressivo con patch “VR-46”, maglia scollata da pelo selvatico della Ducati, stivali da Renegade di Pizzighettone, capello brizzolato, camminata pseudo figa da protesi all’anca e sorriso sardonico alla Mick Doohan. Visto il modo in cui cercava di capire come tenere le bacchette in mano, si richiede celere corso di recupero psico-motorio.

Tavolo sud-est, triade di zoccolette diciottenni “coscia forte” con conta-colpi iso-2015, dentro leggings tatuati da cistografia diurna senza mezzo di contrasto e conseguente sbavo del prossimo caso…

… al tavolo est, davanti alle vetrate, tramite il quale cerca di scrutare a specchio la triade magneto-testosteronica, il tipico rappresentante quarantacinquenne, sceso da una Passat Wagon, tappezzata da brochures inondate di cenere malboriana. Camicia azzurrina da ascella pezza, capelli in ritirata napoleonica, caratterizzati da ciocche in stile “vomito di gatto da pelo mal digerito”, con addebito Mullet anni’80 che cade sulle spalle coperte di forfora. Cerca di farsi notare facendo il brillante con le ragazzine a fianco, mentre con la scusa di una grattatina fugacemente celata, in tasca controlla probabilmente lo stato vegetativo di qualcosa che oramai non da segni di vita neanche sotto l’incantesimo di un fachiro. A coronare il tutto, panza da campari col bianco, e chiavi alla cinta, a metà tra un portinaio e un bidello.

Tavolo nord est, verso l’uscita. A chiusura del campionario, tipico nerd sfigato da ufficio, con occhialoni 22 pollici. Alto, magro, fisico da lanciatore di coriandoli e camicia a quadretti regalatagli dalla zia a Natale, al tavolo con un Goblin mitologico metà donna – metà profitterol, con movenze pari a quelle di uno Snorky ebbro di Gin & Tavor.

Pago il conto e vado a casa!

Caricatura Cessna C-172

Dopo tanti liners, è il momento di un bell’aereo di aviazione generale. Nello specifico, uno che ha accompagnato la crescita di molti piloti, nonché uno dei miti indiscutibili della storia dell’aviazione: Il Cessna C-172! Qui in corsa sulla pista, con una livrea verde vecchio stile (perché il verde è il mio colore preferito e perché mi piace quest’aspetto un po’ ‘classico’).
Mi sono divertito molto a farlo, esasperando quelle sue caratteristiche di forma che lo hanno sempre caratterizzato, come le balestre dei carrelli un po’ schiacciate e la coda un po’ bassa da cui deriva un aspetto un po’ ‘seduto’.
Questa è davvero un gran bella macchina volante! 😉

After many liners, it’s time for a beautiful general aviation aircraft! Specifically, one that has been part of the growth of many pilots, as well one of the indisputable myths of all aviation history: the Cessna C-172! Here, rolling on the runway, with an old-fashioned green livery (Because green it’s may favorite color, and because I like this look a bit ‘classic’).
I had a very good time working on it, exasperating its typical esthetic features, like the ‘squashed’ strut fairing and the tail a bit low, that gives it that ‘sitting look’.
That’s a very great flying machine! 😉

 

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Caricatura B747 Korean Air

Eccoci con un altra caricatura aviatoria, con un Boeing 747 Jumbo jet serie ‘400 della Korean.
Il disegno di base era inizialmente realizzato per il ‘tableau mariage’ di un amico, ma ho deciso in questi giorni di riprendere in mano il tutto per colorarlo come mio solito.
Anche in questo caso ho dovuto affrontare qualche difficoltà, legata a diversi aspetti. I motori sono quattro, come le nacelle e i piloni, e si ha una maggior complessità di alcune parti, come gli slats e il carrello principale. La struttura della fusoliera poi, ha richiesto di essere resa più tozza senza che se ne perdessero le proporzioni generali e devo dire che il risultato mi piace. Il disegno della gobba e l’esasperazione del windshield che si eleva su quel musone, sono proprio quello che avevo in mente.

Here we are with an other aviation caricature, with a Korean B747-400 Jumbo jet.
The basic pencil sketch was originally made for the ‘tableau mariage’ of a friend of mine, but in these days I decided to work back on it, adding color as usual.
Again, I had to face some challenges, related to different aspects. The engines are four, as many as their nacelles and pylons, and there’s a major complexity in few parts, like the slats and the main gear. The structure of the fuselage then, it required to be made more squat without losing the general proportions and I have to say that I like the result. The design of the ‘hump’ and the exasperation of the windshield that stands high over that big nose, are exactly what I had in mind.

 

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Prima di iniziare a colorare, ho fatto qualche modifica al disegno, correggendo alcuni errori di geometria prospettica sulla winglet della semiala destra e sullo stabilizzatore verticale. Poi ho cominciato a pennellare, e ho notato come fosse complesso dare rotondità a quella parte che per ragioni caricaturali è stata ristretta tra in un piccolo spazio tra il musone e il raccordo ala-fusoliera, soprattutto nella sezione inferiore che ho sistemato completamente solo alla fine.
Sul tipo di livrea da colorare ero indeciso perché non volevo una noiosa livrea bianca. Ho scelto poi una livrea Korean, perché mi piaceva l’idea di giocare con dei toni di blu, con un cielo un po’ più scuro che facesse risaltare meglio l’azzurro nella parte superiore della fusoliera, ispirandomi ad alcune immagini che ho visto online.
Inizialmente avevo pensato ad un Jumbo motorizzato con CF6-80C2B1F della General Electric, ma la scelta di questa livrea mi ha portato a dover dipingere dei Pratt & Whitney PW4056, con degli air-intake lips più sottili e con degli swirl pattern bianchi di tipico design PW, dipinti sugli spinner. È una modifica che non ha richiesto particolari difficoltà e che ho fatto direttamente col colore.
Anche in questo caso, ho usato un formato esterno a tessera, e il risultato mi piace. 😉

Before the coloring, I made few changes to the sketch, fixing some perspective geometry errors about the right wing winglet and the vertical stabilizer. Then a started to paint, and I noticed how complex it was to give roundness to that part that for caricatural reasons, has been squeezed in a narrow space between the radome and the wing-fuselage joint, especially in the lower section that I fixed completely just at the end.
I was unsure about the livery because I didn’t want a boring white coloring. Then I chose a Korean livery, because I liked the idea to play with blue tones, with a sky a bit darker able to highlight the lighter blue of the upper part of fuselage, inspired by some pictures that I saw online.
initially , the idea was to paint a Jumbo powered by General Electric CF6-80C2B1F engines, but the choice of this livery led me to switch in favor of Pratt & Whitney PW4056 engines, with thinner air-intake lips and white swirls pattern in a typical PW style painted over the spinner. This change did not require particular difficulties and i made it directly with the coloring.
Even in this case I used a card’s layout and I like the result! 😉

Il disegno di base è stato realizzato a matita su foglio bianco, poi colorato digitalmente con Corel Painter.
The basic sketch, was realized with pencil on paper and coloured with digital painting on Corel Painter.

 

Altre caricature aeronautice:
Other aeronautical caricatures:

Caricatura B-737 Norwegian

Dopo la caricatura del “baby Airbus” (che potete vedere qui a sinistra), non potevo non fare anche quella del “baby Boeing”. In verità questo disegno è stato fatto l’anno scorso come regalo ad un amico, ma per alcune ragioni “logistiche” legate soprattutto ad alcune modifiche in corso, lo pubblico solo ora.
Come nel caso del piccolo A319, ho dovuto studiare bene quelli che sono i “tratti somatici” dell’aereo da caricaturare. Nel caso Boeing, le superfici e le forme in generale sono più affilate e meno tozze. Il muso, l’ala e i piani di cosa, hanno un disegno più tagliente e affusolato, con estremità più rastremate. Come al solito, col disegno a mano di fondo, ho impostato le proporzioni generali e ho dato una linea guida per quelle forme a cui ho dato tridimensionalità col colore.
Coi toni cromatici ho iniziato dal muso, cercando quello “sguardo” giusto che contraddistingue la forma del windshield, cioé degli “occhi” dell’aereo. Una delle tante caratteristiche che meglio identificano il modello. Ho sudato non poco per riuscire a raccordare nel modo giusto l’appuntito radome alla tipica fusoliera bilobata del 737. In questo caso per ragioni caricaturali, il muso è ovviamente più tozzo e ho dovuto raggiungere qualche compromesso con la suggestiva livrea “Norwegian”, con la linea di demarcazione tra il rosso e il bianco posizionata dopo  la L1 door e prima della sezione centrale di fusoliera che si raccorda alla radice alare.
In merito a questa parte, la sezione centrale dell’ala, è aerodinamicamente raccordata alla fusoliera in modo più dolce e progressivo (quella del 320 ha la stessa aerodinamica di una lavatrice) obbligandomi a dosare con più sensibilità le luci e le ombre di lievi nervature che crescendo si fondono con l’ala stessa.

After the “baby Airbus” caricature (that you can see right above), I couldn’t help to make also the “baby Boeing”. To be honest, this was made last year as a friend’s gift, but for some reasons related to few modifications, I’m showing it just now.
As in the case of the little A319, I had to study well the several “somatic” esthetic features of the plane that needed to be caricatured.
In this case, the boeing’s shapes are generally streamlined and less stubby. The nose, the wing and the tail planes, they have sharper designs, with cutting edge and tapered extremities. As usual, with the basic sketch, I set the general proportions giving a guideline for those shapes, to which I added three-dimensional effect  with colors.
With chromatic tones, I started from the nose, looking for that kind of right “look” that defines the windshield shape, i.e. the “eyes” of the plane. One of those many features that indentify the model for the most. I sweated a lot, to joint in the right way the pointed nose with the bilobed fuselage of the 737. In this case, for caricatural reasons, the front part it’s quite more squatty, so I had to get some compromises with the suggestive Norwegian’s livery, with his own demarcation line between the “red” and the “white”, placed after the L1-door and the central part of the fuselage, that in the belly matches the leading edge of the wing.
Speaking about this part, the central section of the wing, is aerodynamically jointed to the fuselage in a very smoother and progressive way, forcing me to carefully handle the quantity of lights and shadows of slight prominences that, growing up, they end to blend with the wing.

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Disegno B737

Gif animata

L’ala, altro elemento distintivo del modello, è stata un’altra parte non facile da realizzare. Gli elementi sono molti e dalle linee caratteristiche. Non è stato facile mettere tutto in uno spazio reso più piccolo e tozzo da esigenze caricaturali.
Per ciò che concerne i motori (una delle mie parti preferite di sempre), troviamo anche qui i CFM.56 (una versione differente) ma alloggiati dentro delle nacelle che meglio rappresentano il 737. Nello specifico, la versione NG, dove troviamo una presa d’aria che è circolare rispetto a quella del “Classic”, ma che mantiene ancora nella sua struttura
– anche se in forma più lieve – quella ben riconoscibile forma “schiacciata” nella parte inferiore.
Dopo l’ala ho potuto procedere con la coda e la deriva verticale. Su quest’ultima in origine c’era la caricatura di un amico pilota, (per l’origine personalizzata di questo lavoro), poi sostituita con la celebrazione per l’esemplare numero 6000. Qui i giochi di luce mi sono serviti me meglio creare lo spessore della “pinna”, dovendo poi arrotondare tutto ciò che c’è sopra.
In ogni parte dell’aereo, ho proceduto iniziando coi toni di fondo, per poi dettagliare la struttura coi vari elementi. Dalla piccole antenne radio, alle prese d’aria del pacchi, passando per i carrelli che ancora una volta, offrono un punto distintivo del modello.
In conclusione, sopra tutto il disegno ho posizionato ancora una maschera bianca che mi regala quella bella forma a tessera che a me piace molto.

The wing. Another distinctive feature of this plane, was absolutely not easy to accomplish. There are so many distinctive items, and it was not easy to put all of them in a little space, that became funny and so smaller for caricatural reasons.
Regarding the engines (one of my favorite parts ever), here we got CFM-56 too (another version) but placed in different kind of nacelles that are so peculiar of this plane. Specifically, the “NG” version, where we have an air intake that is circular in comparison with the “Classic”, but that still maintains his recognizable – even if more gentle – “squashed” shape at the bottom.
After the wing I was able to proceed with the after part of the fuselage and the tail planes. Over the rudder, originally, there was a caricature portrait of a pilot-friend of mine (due to the personalized origin of this work), than replaced with the celebration of the 6000 th 737 built. In here, playing with the light was useful to better create the thickness of the vertical stabilizer, and rounding up everything painted on it.
In every parts of the plane, I started with background tones, then detailed the structure with various elements. From small radio antennas, the packs air intakes, to the landing gear, that once again, it offers a distinctive feature of this plane.

In conclusion, over the paint, I put an external white mask that gives it that nice card’s layout that I like so much.

Il disegno di base è stato realizzato a matita su foglio bianco, poi colorato digitalmente ad acrilico con Corel Painter.
The basic sketch, was realized with pencil on paper and coloured in acrilic digital painting with Corel Painter.

Ritratto di Lubov

Dopo la veloce caricatura:
After the quick schetchy caricature:

… è arrivato anche il ritratto a colori della bella Lubov. 🙂
Studio di tecniche miste digitali con acrilico e acquerello su tratto a matita.

… here it comes the colored portrait of the gorgeous Lubov. 🙂
Study of mixed techniques, with acrylic and watercolor, over pencil sketch.